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segunda-feira, abril 25, 2011

A força do destino-8ºparte

GUARDIANO
A te sia gloria, o Dio clemente,
Padre dei miseri onnipossente.
A cui sgabello sono le sfere!
Il tuo volere si compirà!

O padre guardião comovido acede ao pedido de Leonor mas pergunta-lhe se a sua vontade é firme

È fermo il voto?

LEONORA
È fermo.

GUARDIANO
V'accolga dunque Iddio.

LEONORA
Bontà divina!

GUARDIANO
Sol io saprò chi siate. Tra le rupi è uno speco; ivi
starete. Presso una fonte, al settimo dì, scarso cibo
porrovvi io stesso.

LEONORA
V'andiamo.

GUARDIANO

(chamando o monge auxiliar)

Melitone?

dá-lhe as suas instruções para que antes de partir receba o consolo da comunhão e seja recebida cpo todos os monges

Tutti i fratelli con ardenti ceri,
Dov' è l'ara maggiore,
Nel tempio si raccolgan del Signore.

Sull'alba il piede all'eremo
Solinga volgerete;
Ma pria dal pane angelico
Conforto all'alma avrete.
Le sante lane a cingere
Ite, e sia forte il cor.
Sul nuovo calle a reggervi
V'assisterà il Signor.

Leonor dá graças a Deus pela satisfação dada à sua ânsia de reclusão e penitência enquanto o guardião a conduz ao mosteiro
LEONORA
Tua grazia, o Dio.
Sorride alla regetta!
O, gaudio insolito!
Io son ribenedetta!
Già sento in me rinascere
A nuova vita il cor;
Plaudite, o cori angelici,
Mi perdonò il Signor.

Nunca é demais relembrar que esta Leonor é cantada pela grande Renata Tebaldi por Boris Christoff com quem foi efectuada uma gravação em 1958 que contava também com Franco Corelli, Etore Bastianini entre outros

quarta-feira, abril 20, 2011

A força do destino-7º parte

Atende-a um irmão mal humorado, Frei Melitone, que com certa relutância acede a chamar o padre guardião, superior do mosteiro.Ao saber de quem se trata diz a Leonor que se ajoelhe ao pé do cruzeiro e lhe abra a alma.

Leonor conta-lhe os seus temores e os seus remorsos e pede guarida

LEONORA
Infelice, delusa, rejetta,
Dalla terra e del ciel maledetta,
Che nel pianto protratavi al piede,
Di sottrala all'inferno vi chiede.

GUARDIANO
Come un povero frate lo può?

LEONORA
Padre Cleto un suo foglio v'inviò?

GUARDIANO
Ei vi manda?

LEONORA
Sì.

GUARDIANO

Dunque voi siete
Leonora di Vargas!

LEONORA
Fremete!

GUARDIANO
No, venite fidente alla croce,
Là del cielo v'ispiri la voce.


LEONORA
Più tranquilla, l'alma sento
Dacché premo questa terra;
De' fantasmi lo spavento
Più non provo farmi guerra …
Più non sorge sanguinante
Di mio padre l'ombre innante,
Né terribile l'ascolto
La sua figlia maledir.

GUARDIANO
Sempre indarno qui rivolto
Fu di Satana l'ardir.

LEONORA
Perciò tomba qui desio
Fra le rupi ov'altra visse.

GUARDIANO
Che! Sapete?

LEONORA
Cleto il disse.

GUARDIANO
E volete …

LEONORA
Darmi a Dio.

GUARDIANO
Guai per chi si lascia illudere
Dal delirio d'un momento!
Più fatal per voi sì giovane
Giungerebbe il pentimento.

LEONORA
Ah, tranquilla l'alma sento, ecc.
GUARDIANO
Guai per chi si lascia illudere. Guai!
Chi può leggere il futuro?
Chi immutabil farvi il core?
E l'amante?

LEONORA
Involontario
M'uccise il genitor.

GUARDIANO
E il fratello?

LEONORA
La mia morte
Di sua mano egli giurò.

GUARDIANO
Meglio a voi le sante porte
Schiuda un chiostro.

O Padre guardião aconselha-a entrar num convento de freiras. mas Leonor reage com violência, dizendo que ali é o seu porto de abrigo, naquela gruta, junto ao mosteiro, onde viveu e morreu um frade solitário e se não a acolherem fugira para os montes e viverá entre as feras


LEONORA
Un chiostro? No!
Se voi scacciate questa pentita
Andrò per balze, girdando aita,
Ricovro ai monti, cibo alle selve.
E fin le belve ne avran pietà.
Ah, sì, del cielo qui udii la voce:
"Salvati all'ombra di questa croce."
Voi mi scacciate? È questo il porto.
Chi tal conforto mi toglierà?

GUARDIANO
A te sia gloria, o Dio clemente,
Padre dei miseri onnipossente.
A cui sgabello sono le sfere!
Il tuo volere si compirà!


O padre Guardião acede ao seu pedido.


domingo, abril 17, 2011

A Força do destino-6º parte

No quadro seguinte em frente ao portão do mosteiro de Nossa Senhora dos Anjos, nos arredores de Hornachuelos, D.Leonor vestida de homem chega exausta ao mosteiro mal refeita ds surpresas que se lhe depararam na estalagem

O seu irmão persegue-o D.Alvaro fugiu para a América

Sono giunta! Grazie, o Dio!
Estremo asil guesto è per me!
Son giunta! Io tremo! La mia orrenda storia è nota
in quell'albergo, e mio fratel narrolla!
Se scoperta m'avesse! Cielo! Ei disse naviga
vers' occaso. Don Alvaro! Né morto cadde quella
notte in cui io, io del sangue di mio padre intrisa,
l'ho seguito e il perde! Ed or mi lascia, mi fugge!
Ohimé, non reggo a tanta ambascia.
Cade in ginocchio

Leonor ajoelha e pede à virgem piedosa que lhe perdoe os pecados e a jude a esquecer o ingrato que ainda ama

Madre, pietosa Vergine,
Perdona al mio peccato,
M'aita quel ingrato
Dal core a cancellar.
In queste solitudini
Espierò l'errore,
Pietà di me, Signore.
Deh, non m'abbandonar!
L'organo accompagna il canto mattutino dei frati
Ah, quei sublimi cantici,
Si alza
Dell'organo i concenti,
Che come incenso ascendono
A Dio sui firmamenti,
inspirano a quest'alma
Fede, conforto e calma!

Ouve-se ao longe as vozes dos frades cantando matinas

CORO DEI FRATI

Venite, adoremus et procedamus ante Deum,
Ploremus, ploremus coram Domino, coram
Domino qui fecit nos.

Leonora decide-se a bater à porta do convento

LEONORA
S'avvia
Al santo asilo accorrasi.
E l'oserò a quest'ora?
Alcun potria sorprendermi!
O misera Leonora, tremi?
Il pio frate accoglierti no, non ricuserà.
Non mi lasciar, soccorrimi, pietà Signor, pietà!
Deh, non m'abbandonar!




sábado, abril 09, 2011

A força do destino-5 º parte

Os peregrinos que passam cantavam

CORO DI PELLEGRINI

Padre Eterno Signor,
Pietà di noi,
Divin Figlio Signor,
Pietà di noi.
Santo Spirito Signor,
Pietà di noi.
Uno e Trino Signor,
Pietà di noi.

TUTTI

Chi sono?

ALCADE
Son pellegrini che vanno al giubileo.

LEONORA

Fuggir potessi!

DON CARLO, MULATTIERI

Che passino attendiamo.

ALCADE

Preghiam con lor.

TUTTI
Preghiamo.
Lasciano la mensa e s'inginocchiano
Su noi prostrati e supplici
Stendi la man, Signore;
Dall'infernal malore
Ne salvi tua bontà.
Signor, pietà!

Os peregrinos encapuzados, que pediam esmola, pararam em frente a D.Leonor que se retira para o seu quarto, enquanto D.Carlos interpela de novo Trabuco, sobre a identidade do misterioso viajante. Propondo que lha faça uma partida e que se lhe pinte um bigode enquanto dorme, embora todos se riam Trabuco recusa proibindo-o de incomodar os viajantes.


Interpelado depois sobre a sua origem D.Carlos conta veladamente a sua própria história como se fosse de outrem mas assumindo a identidade de Pereda , um estudante da Universidade de Salamanca, tem um amigo D.Carlos a quem assassinaram o pai e raptaram a irmã e lhe pedira ajuda na procura do assassino e da sua amante. Preciosiha não acredita na história que este conta e Leonor que ouviu escondida a narrativa, abandona a estalagem

Lo vuoi saper? Ecco l'istoria mia.
Son Pereda, son ricco d'onore,
Baccelliere mi fe' Salamanca;
Sarò presto in utroque dottore,
Che di studio ancor poco mi manca.
Di là Vargas mi tolse da un anno,
Ed a Siviglia con sé mi guidò.
Non astenne Pereda alcun danno,
Per l'amico il suo core parlò.
Della suora un amante straniero
Colà il padre gli avea trucidato,
Ed il figlio, da pro' cavaliero,
La vendetta ne aveva giurato;
Gl'inseguimmo di Cadice in riva,
Né la coppia fatal si trovò.
Per l'amico Pereda soffriva,
Che il suo core per esso parlò.
Là e dovunque narrar che del pari
La sedotta col vecchio peria,
Che a una zuffa tra servi a sicari
Solo il vil seduttore sfuggìa.
Io da Vargas allor mi staccava,
Ei seguir l'assassino giurò.
Verso America il mare solcava,
E Pereda ai suoi studi tornò!

Os principais interpretres aqui são Ettore Bastianini e a mezzo Orália Dominguez

domingo, abril 03, 2011

A Força do destino-Viva la guerra

O primeiro acto decorre numa estalagem perto de Córdova, onde D.Carlos de Vargas, irmão de D.Leonor, faz parte da alegre campanha. Está ali clandestinamente fazendo-se passar por estudante.

Desde que o pai morreu , tem procurado incessantemente a irmã e o seu raptor para fazer justiça pelas suas próprias mãos

Por coincidência Leonor também se encontra na estalagem vestida de homem.

Entretanto entra na estalagem Preciosilha uma cigana que anda a angariar soldados para a guerra que rebentou na Itália que opõe espanhóis e italianos e alemães e austríacos, prometendo dinheiro glórias e honrarias (Al suon del tamburo). D.Carlos entra no jogo e pede à cigana que lhe leia o futuro, que lhe profetiza desgraças.

Ouvem-se entretanto lá fora os cânticos dos peregrinos que vão ao jubileu e na estalagem todos ajoelham rezando



Nesta documento destaca-se a participação da mezzo Orália Dominguez

PREZIOSILLA
Viva la guerra!

TUTTI
Preziosilla! Brava, brava!

CARLO e CORO
Qui, presso a me . . .

TUTTI
Tu la ventura dirne potrai.

PREZIOSILLA
Chi brama far fortuna?

TUTTI
Tutti il vogliamo.

PREZIOSILLA
Correte allor soldati
In Italia, dov'è rotta la guerra
contro il Tedesco.

TUTTI
Morte
Ai Tedeschi!

PREZIOSILLA
Flagel d'Italia eterno,
E de figlioli suoi.

TUTTI
Tutti v'andremo.

PREZIOSILLA
Ed io sarò con voi.

TUTTI
Viva!

PREZIOSILLA
Al suon del tamburo,
Al brio del corsiero,
Al nugolo azzurro
Del bronzo guerrier;
Dei campi al sussurro
S'esalta il pensiero!
È bella la guerra, è bella la guerra!
Evviva la guerra, evviva!

TUTTI
È bella la guerra, evviva la guerra!

PREZIOSILLA
È solo obliato
Da vile chi muore;
Al bravo soldato,
Al vero valor
È premio serbato
Di gloria, d'onor!
È bella la guerra! Evviva la guerra! ecc.

TUTTI
È bella la guerra! Evviva la guerra! ecc.

PREZIOSILLA
volgendosi all'uno e all'altro
Se vieni, fratello,
Sarai caporale;
E tu colonnello,
E tu generale;
Il dio furfantello
Dall'arco immortale
Farà di cappello
Al bravo uffiziale.
È bella la guerra, evviva la guerra!

TUTTI
È bella la guerra, evviva la guerra!

CARLO
presentandole la mano
E che riserbasi allo studente?

PREZIOSILLA
guardando la mano
Ah, tu miserrime vicende avrai.

CARLO
Che di'?

PREZIOSILLA
fissandolo
Non mente il labbro mai.
poi, sottovoce
Ma a te, carissimo,
Non presto fé.
Non sei studente,
Non dirò niente,
Ma, gnaffe, a me
Non se la fa,
Tra la la la!

sábado, abril 02, 2011

Força do destino(A)-Ah per sempre o mio bell'angio

Ouve-se um tropel de cavalos e D.Álvaro entra pouco depoi pela janela que dá para a varanda Ah per sempre o mio bell'angio, que lhe diz que partam sem demora ao que Leonor no auge da sua perturbação pede-lhe que adiem a partida para o dia seguinte e se pudesse ver o pai e falar-lhe uma última veza sua felicidade seria completa Dimani si partirá.

Dimani si partirà.
Anco una volta il padre mio,
Povero padre, veder desio;
E tu contento, gli è ver, ne sei?
Sì, perché m'ami, né opporti dei;
Anch'io, tu il sai, t'amo io tanto!
Ne son felice, oh cielo, quanto!
Gonfio di gioia ho il cor! Restiamo . . .
Sì mio Alvaro, io t'amo, io t'amo!

D.Alvaro diz que a liberta porque pensa que o seu amor não é retribuido , mas lo bastou para que Leonor reafirme o seu amor por Álvaro numa declaração exaltada que o comove e convence, Ah seguirti fino agl ultimi confino della terra , é o dueto aqui cantado por Renata Tebaldi e Franco Corelli




LEONORA
Son tua, son tua col core e colla vita!
Seguirti, fino agli ultimi
Confini della terra;
Con te sfidar, impavida
Di rio destin, la guerra,
Mi fia perenne gaudio
D'eterea voluttà.
Ti seguo. Andiam,
Dividerci il fato non potrà.

ALVARO
Sospiro, luce ed anima
Di questo cor che t'ama.
Finché mi batte un palpito
Far paga ogni tua brama
Il solo ed immutabile
Desio per me sarà.
Mi segui. Andiam,
Dividerci il fato non potrà.

Aparece entretanto o marquês, invectivando D.Alvaro como um vil sedutor, que indignado assegura ao fidalgo que a sua filha está pura e que o seu amor não é um delito e que a ele se oferece como único rsponsável pondo a sua vida à disposição do marquês. Junta o gesto à palavra lança a pistola ao chão comoprova de submissão, mas ao cair a pistola dispara um tiro que atinge mortalmente o marquês, cujas palavras são amaldiçoando a sua filha